Opera dell'architetto Giuseppe Gallo (1860-1927), di stile medievale, fu edificata tra il 1891 e il 1893. Pregevole il dipinto nella lunetta sopra il portale che raffigura il Santo a cui è dedicata la chiesa, opera del pittore Enrico Reffo, di origini valsesiane, nato a Torino nel 1831, figlio di Pietro Reffo, di Saliceto in Val Mastallone. A Cravagliana, in Valsesia, una targa in bronzo ricorda il pittore.
Stile barocco, edificata tra il 1732 e il 1735 su progetto dell’architetto Filippo Juvarra. La facciata venne completata solo nel 1872 dall’architetto Carlo Pattarelli, il quale cercò di assecondare col suo progetto il vecchio disegno del Juvarra.
La “Fetta di Polenta” è senz'altro l’edificio più curioso di Torino. L'edificio fu progettato da Alessandro Antonelli (più noto per essere il costruttore della Mole Antonelliana) sul suo stesso terreno, più che scommessa fu una esigenza di costruzione. La forma triangolare molto stretta (16 m x 5m x 54cm), fa comprendere l’originalità della costruzione. E' alto complessivamente 24 metri, 9 piani, di cui 2 sotterranei, collegati da una piccola scala in pietra. Nel lato di 54 cm, la canna fumaria. I primi tre piani furono ultimati nel 1840, tre furono aggiunti successivamente nel 1881. Il nome "Fetta di polenta" attributo dai Torinesi, per la forma e il colore giallo dell’edificio, proprio come una fetta di "polenta". Il nome originale del palazzo prende il nome dalla moglie di Antonelli, Francesca Scaccabarozzi, dove abitarono per qualche anno, visto che nessuno voleva abitarci temendo il crollo della costruzione così anomala per l’epoca.
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